Vita
Nacque a Cordova nell'1 a. C. appartiene al rango equestre, si distingue per interessi letterari e intellettuali. È di famiglia colta. Ha problemi di asma. Fa il cursus honorum per il senato. Viene rilegato in Corsica per una faccenda di adulterio ed era stato intramato con gli intrighi di corte. Fa l'educatore di Nerone e poi diventa suo consigliere (a tal riguardo si pensa che abbia aiutato Agrippina ad avvelenare ad avvelenare l'imperatore Claudio). Condannato a morte nella congiura Pisoniana... accolse la morte con fierezza e serenità. Ha in sé le contraddizioni di un'intera epoca.
Contesto
Prima età imperiale.
Opere
De clementia: un'ipotesi di dar soluzione al problema del rapporto tra principi e sudditi rappresentandoli come un unico organismo in cui i principi sono l'anima e i sudditi il corpo. Inoltre propone la monarchia più la clemenza (capacità di controllarsi quando si ha il potere di punire) come la forma migliore di governo. Il re giusto sta allo stato come la mens divina sta all'universo.
De tranquillitate animi, de constantia sapientis, de brevitate vitae, epistulae ad Lucilium: sono tutte opere volte a spiegare la sua filosofia. Principi fondamentali: vita interiore per raggiungere la libertas (conoscere sé stessi e solo in seguito ciò che sta attorno); la filosofia è una guida verso la sapienza e i maestri non sono i nostri padroni ma solo guide spirituali. In altre parole il sapiente è colui che cerca di migliorarsi quotidianamente in quanto tutti possediamo una scintilla della ratio divina e tramite quella possiamo riconoscere ciò ch'è bene e ciò ch'è male.
Stile di queste opere
Mai approssimativo, dotato di minuta esattezza, si imprime nella mente del lettore con la forza della necessità e dell'oggettività. Discorso ondulante e avvolgente, toni intimi e colloquiali, molte immagini e similitudini, metafore, aneddoti... come fossero sussurrati. Nonostante l'apparente semplicità, sono frutto di una attenta elaborazione e dell'utilizzo di molti artifici retorici. Fascinoso e personalissimo, lontano dalla tradizione classica. Predilige la paratassi, per ottenere un maximum di significato in un minimum di spazio. Frasi rapide e pregnanti legate attraverso anafore, deittici, iterazioni. Uso sapiente di sententiae.
Naturales quaestiones: in cui si occupa di fenomeni atmosferici tipo arcobaleni, meteore, fulmini, neve, vento, terremoti, comete; tutti inquadrati in una cornice etico-filosofica esaltando il processo inesauribile dell'indagine conoscitiva.
Apokolokyntosis: tradotto: deificazione di uno zuccone. È una satira menippea in clima di doppiezza, complicità e allusioni. Sfrutta le tipiche situazioni narrative (concilio degli dei, discesa agli inferi...).
Stile di queste opere
Prosimetro, serio più comico, contrapposizione aulico e volgare, parodia citazioni erudite, caricatura grottesca di personaggi noti, invettiva, parodia e satira letteraria.
Tragedie: in totale 10 che hanno come modelli Euripide, Sofocle, Eschilo... con una forte accentuazione patetica mescolata con uno stile oraziano. Molte digressioni, lunghi monologhi, lentezza, poco interesse per l'azione e molto per l'indagine psicologica e introspettiva dei personaggi. Predilige le storie cupe e orride in cui vnce quasi sempre il male, il delirio passionale, la violenza dei sentimenti.
Stile dell'opera
Il linguaggio è magniloquente e baroccheggiante, retorico al 100%, denso e sovreccitato, ridondante, fatto di battute sentenziose dotate di enfasi patetica, pregnante e conciso... insomma: anticlassico.